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Aiuta la digestione Il rabarbaro è in grado di aiutare e migliorare la salute dell’apparato digerente: se assunto in piccole dosi è, infatti, di aiuto per la digestione, in special modo per quanto riguarda la secrezione dei succhi gastrici e della bile.
Combatte la stitichezza Questa pianta vanta, inoltre, un’importante azione a beneficio del tratto intestinale: contiene, infatti, glucosidi antrachinonici e fibre, che la rendono un importante rimedio naturale contro la stitichezza cronica ed emorroidi.
Previene le malattie del fegato Il rabarbaro può, inoltre, essere consigliato per prevenire diverse malattie croniche a carico del fegato: questa pianta vanta, infatti, importanti proprietà depurative, da questo punto di vista.
Contrasta le carenze. Le caratteristiche del rabarbaro sono davvero eccezionali: contiene, infatti, fibre, proteine, vitamine – la C, la D, la K, la J e alcune dei gruppi A e B – e sali minerali, tra cui potassio, manganese, fosforo, ferro, selenio, magnesio e calcio. Questo lo rende adatto a contrastare diverse carenze.
Il rabarbaro, il cui nome scientifico è Rheum Officinale, appartiene alla famiglia delle poligoniaceae ed è una pianta perenne, in genere molto grande che può superare i due metri di altezza.
Presenta una rosetta basale con grandi foglie palmato-lobate che arrivano anche a 80 centimetri e hanno il margine intero o seghettato. Dalla base delle foglie escono dei lunghi gambi rossastri al cui apice pende un fiore bisessuato, a forma raggiata simile a una pannocchia e di colorazione variabile dal bianco al rosa, dal giallo al verde, a seconda della varietà di rabarbaro.
La sua radice è molto grande con un rizoma carnoso e robusto il quale viene utilizzato appunto per l’estrazione della droga.
Dal rizoma ogni anno alla ripresa vegetativa nascono le foglie della rosetta basale mentre la raccolta del rizoma avviene in autunno a partire dal secondo anno di vegetazione.
L’assunzione consigliata è di 1-2 capsule al mattino a digiuno, con tanta acqua, e di 1-2 capsule 30 minuti prima di pranzo.
L’assunzione è consigliata per 2 settimane consecutive, alternate ad una pausa di 2 settimane per poi riprendere, a rotazione, per altre 2 e così via.
Se ne sconsiglia l’uso in gravidanza ed allattamento in quanto i rabarbaro rende il latte amaro.
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